Tutti i fenomeni sono prodotti dal riunirsi temporaneo di cause e condizioni. Il termine giapponese “in” (因) indica una causa diretta o causa interna, che produce un effetto o risultato. “En” (縁) è la causa esterna, indiretta o condizione, che fa sì che una causa diretta possa produrre un effetto (giapp. ka 果).

Semi del fiore di loto

L’unione delle due parole, “innen” (因緣) significa perciò causa e condizione. Due esempi. La causa diretta che fa nascere un fiore è il seme; le cause indirette o condizioni, che lo faranno crescere e sbocciare sono l’acqua, il sole e le cure del giardiniere. Un atleta può essere naturalmente dotato, ma se non trovasse un valido allenatore e un ambiente adatto per esercitarsi, non arriverebbe al successo, per quanto notevoli siano le sue doti. Questo è dimostrato dagli atleti più famosi del mondo.

In modo simile a questi esempi, avviene nella pratica buddhista. Infatti la nostra pratica, intesa come causa diretta o “in”, non potrà mai farci ottenere l’Illuminazione o i benefici, intesi come effetto o “ka”, senza che ci sia un intervento esterno di supporto (giapp. ta-riki 他力) o “en”. Noi consideriamo l’aiuto di Buddha, dei Bodhisattva e dei Re guardiani del Cielo come la causa indiretta o condizione, “en”, che intendiamo come supporto esterno o condizione.

È grazie al rapporto di causa (in) e condizione (en) che si può ottenere l’effetto (ka): l’Illuminazione o i benefici.

Nel caso dei buddhisti Zen, notiamo che pongono enfasi sul loro potere personale (giapp. ji-riki 自力), sulle loro potenzialità. Ritengono infatti che l’illuminazione, intesa come “ka” (effetto), possa essere realizzata mediante il loro impegno piuttosto che fare affidamento sulla compassione di Buddha e dei Bodhisattva, intesa come “en”. Per questa ragione, in origine, nel Buddhismo Zen non c’era un oggetto di culto definito. Pensavano che si dovesse realizzare la natura di Buddha contando sulle proprie capacità e i propri sforzi. In breve, nel caso del Buddismo Zen, non viene data importanza ad “en”. Nichiren Shonin ha criticato il Buddhismo Zen del suo tempo considerandolo presuntuoso.

Nel caso della Honmon Butsuryu Shu, che si basa sugli insegnamenti di Nichiren Shonin, noi diamo la stessa importanza sia alla protezione di Buddha e dei Bodhisattva (en) che al nostro impegno personale (in).

Così, quando si manifestano degli eventi positivi nella nostra vita, dovremmo pensare che derivano dall’opera di protezione e sostegno di Buddha e dei Bodhisattva presenti nel Gohonzon (en) e che non derivano solo dal nostro impegno, inteso come “in”. Se sviluppiamo la fede, come praticanti della Honmon Butsuryu Shu, dovremmo pensare che ciò sia dovuto ad Ohakari (お計らい). Ohakarai è l’illuminata avvedutezza con la quale Buddha e i Bodhisattva intervengono nella nostra vita. 

Nissen Shonin afferma: “Mentre ci impegniamo nelle pratiche buddhiste, cercando con la mente e col cuore di seguire la Via del Bodhisattva, Buddha e i Bodhisattva presenti nel Gohonzon, ci dispensano meriti (giapp. kudoku 功徳) e benefici (giapp. goriyaku 御利益), non facendoci mai mancare la loro protezione”.

Nessuno più di Nichiren Shonin ha compreso l’importanza di “en”, grazie alla forte relazione affettiva che ha instaurato con Buddha e i Bodhisattva e nessuno più di lui ha nutrito un profondo senso di gioia poiché ne ha ricevuto la protezione.

Nichiren Shonin ha dichiarato nel trattato Shoho jisso sho (諸法実相抄), La vera natura della realtà: “Non riesco a trattenere le mie lacrime quando penso alla grande persecuzione che mi sta di fronte, né quando penso alla gioia di ottenere la Buddhità in futuro. (…) Uccelli e grilli piangono, ma non versano mai lacrime. Io Nichiren non piango ma le mie lacrime scorrono incessantemente, ho versato le mie lacrime non per le cose di questo mondo ma solo per il bene del Sutra del Loto”.

Nissen Shonin, il fondatore della Honmon Butsuryu Shu, scrive: ”Quanto sono stato fortunato ad aver ottenuto questo prezioso corpo umano e ad aver incontrato l’insegnamento di Buddha!”.

Nichiren Shonin e NIssen Shonin hanno versato lacrime di gioia a causa del loro legame (en) con il Dharma, Buddha e i Bodhisattva. Anche noi, fedeli della Honmon Butsuryu Shu, dovemmo nutrire un profondo sentimento di gratitudine nel ricevere “en”, grazie a Buddha e ai Bodhisattva e anche verso Nichiren Shonin e NIssen Shonin.

Per noi, fedeli della Honmon Butsuryu Shu, “en” è una parola molto importante perché ci fa comprende il potere e la protezione di Buddha e dei Bodhisattva, presenti realmente nel Gohonzon, grazie all’impegno che dedichiamo alla pratica dell’invocazione dell’Odaimoku.

È nella sintesi -che si realizza tra la nostra pratica dell’invocazione dell’Odaimoku (in) e il potere e la protezione di Buddha e dei Bodhisattva, presenti nel Gohonzon (en)- che siamo chiamati ad aver fede.