La Via del Buddha (giapp. Butsu-do 佛道) o Buddhismo -come è conosciuto in occidente dalla metà del XVII sec. e.v.- è costituito dall’insieme degli insegnamenti dell’Illuminato, Shakyamuni Siddhartha Gautama, il quale è vissuto in India circa 2600 anni fa. Per cinquant’anni, Buddha, il Risvegliato, ha predicato instancabilmente la sacra Dottrina a innumerevoli persone. I Suoi discorsi ed insegnamenti, esposti in vari periodi, furono in seguito raccolti e redatti come li conosciamo noi oggi: i sutra. I sutra sono quindi i testi sacri del Buddha-Dharma (giapp. Buppo 佛法), il punto di riferimento per tutti coloro che seguono la Via del Buddha che sono stati conservati e trasmessi sino ad oggi.

Nei numerosi sutra esposti dal Buddha Shakyamuni, non vi è uniformità nel contenuto. Ogni sutra rivela in che modo considerare la realtà e come rapportarsi ad essa. Il contenuto di ogni sutra è diverso perché diverse sono state le circostanze nelle quali veniva predicato. La preoccupazione del Buddha era infatti quella di esporre l’insegnamento in modo tale che venisse recepito e appreso, quindi la Sua predicazione differiva (giapp. zuijii 随自意) a seconda della capacità di comprensione e delle situazioni specifiche in cui si trovavano coloro che Lo ascoltavano. Ogni sutra è un insegnamento sacro e di grande profondità spirituale, degno del massimo rispetto.

Dopo la scomparsa del Buddha, il Buddha-Dharma si diffuse dall’India alla Cina, nel Sud Est asiatico e in Giappone. Durante questo periodo, i vari missionari buddhisti non furono in grado di stabilire quale sutra contenesse l’essenza immutabile e compiuta dell’insegnamento dell’Illuminato. Col tempo, sorsero così numerose Scuole o correnti, ognuna della quali optava per un determinato sutra o un certo approccio all’insegnamento e quindi alla pratica.

Il sutra venerato, custodito e tramandato dalla Honmon Butsuryu Shu è il Sutra del bianco fiore di Loto o semplicemente Sutra del Loto (sanscr. Saddharma-pundarika-sutra; giap. Myohorengekyo 妙法蓮華經). Redatto tra il I sec. a.e.v. e il II sec. e.v. ed onorato sin dall’antichità, è tenuto da sempre in altissima considerazione da tutte le tradizioni buddhiste, al di là di ogni lettura e interpretazione, specifiche per ogni Scuola.

Il Grande Maestro Zen Dogen, ad esempio, scrive nel suo Shobo-genzo(正法眼蔵) che ”Il Sutra del Loto è il Re di tutti i sutra”. Più recentemente, lo storico Arnold Toynbee ha affermato: “Se si dovessero scegliere dieci libri da trasmettere al XXI secolo, raccomanderei di includere fra essi il Sutra del Loto quale base essenziale dell’insegnamento buddhista“.

Sin dai tempi antichi, molti maestri e ricercatori spirituali hanno avuto fede nel Sutra del Loto e ne hanno praticato gli insegnamenti. Nichiren Shonin il Grande Bodhisattva (giapp. Daibosatsu 大菩薩) e Grande Maestro (giapp. Daishi 大士) vissuto in Giappone tra il 1222 e il 1282, persuaso che il Sutra del Loto fosse l’insegnamento compiuto e definitivo o insegnamento perfetto (giapp. engyo 円教) per coloro che vivono nella nostra epoca, l’epoca di Mappo, cominciata secondo la tradizione nel 1049 dell’e.v..

Nichiren Shonin, cogliendo la vera essenza del Sutra del Loto, ha così insegnato alle gente comune come noi, come avrebbero potuto praticarne gli insegnamenti, in un modo semplice e proficuo, adatto alle capacità poiché ai suoi tempi non vi era uniformità riguardo al praticarlo.

Nel trattato Shishin Gohon Sho, Sui quattro stadi della fede e i cinque stadi della pratica(四信五品抄), il Santo (giapp. Shonin 聖人) Nichiren offre le guide per praticare il Dharma sulle basi dell’insegnamento esposto nel capitolo XVII del Sutra del Loto, Enunciazione dei meriti (giapp. Fumbetsu kudoku Hon 分別功徳品) e che la nostra Scuola segue scrupolosamente.

L’ampia diffusione del Dharma meraviglioso del Sutra del Loto (giapp. kosenrufu 広宣流布) nell’epoca di Mappo, trova ragione nel capitolo XXIII, dal titolo Precedenti vicende del Bodhisattva Yakuo: “Dopo la mia estinzione, nell’ultimo periodo di cinquecento anni, dovrai diffonderlo in tutto Jambudvipa (ndr. il nostro mondo) e non permettere mai che la sua diffusione sia interrotta”. Il Mappo, secondo la tradizione giapponese, ha la durata di diecimila anni e poiché l’epoca del primo giorno del Dharma durava mille anni, esattamente quanto la seconda, quella del Dharma contraffatto, l’epoca di Mappo, l’ultima, sarebbe cominciata nel 1049 dell’e.v.. 

La Honmon Butsuryu Shu considera il Sutra del Loto come il Re di tutti i sutra e per la stessa ragione, il Principe Shotoku (574-622), conosciuto anche come Principe Jogu e secondo figlio dell’Imperatore Yomei, così si esprime: “Il Sutra del Loto include ogni eccellente espediente necessario all’ottenimento dell’illuminazione. È come un immenso pascolo, un fertile campo ove conseguire l’illuminazione, una meravigliosa medicina che trasforma la vita in vita eterna. Il Buddha Shakyamuni fece il Suo avvento in questo mondo proprio per insegnare il Sutra del Loto a tutte le genti, rivelando agli uomini la vera ragione della loro esistenza e desiderava che ogni essere raggiungesse la più alta delle mete spirituali”.

Gli studiosi, sin dai tempi antichi, hanno suddiviso il Sutra del Loto in due sezioni, perché fosse meglio compreso. La prima metà o del Insegnamento delle Apparenze (giapp. Shakumon 迹門), raccoglie i primi quattordici capitoli nei quali il Buddha Shakyamuni appare nella storia (giapp. Shakubutsu 迹仏) quale Siddhartha Gautama, che vincolato ai limiti spazio-temporali, nasce nel nostro mondo e dopo un lungo periodo di ricerca e ascesi, raggiunge l’illuminazione -la condizione umana ideale- a trentacinque anni, per morire poi serenamente a ottanta. La seconda o Insegnamento delle Origini (giapp. Honmon 本門), raccoglie i capitoli dal XV al XXVIII e nella quale il Buddha Shakyamuni si rivela invece nella sua vera identità e natura originaria, quale Buddha Eterno e Primordiale (giapp. Hombutsu本仏), manifestazione del Dharma meraviglioso stesso, Myoho (妙法). Il Buddha Eterno e Primordiale Shakyamuni, uno con il Dharma meraviglioso, è dunque la sacra esistenza fondamentale dell’universo ed al contempo il principio creatore di ogni esistenza ed ha raggiunto l’illuminazione sin dall’infinito passato di Kuon (久遠), Kuon jitsujo Shakamuni Nyorai: “La durata della mia vita è di incalcolabili asamkhyeya kalpa, continua per sempre, non finisce mai” (Sutra del Loto, cap. XVI).

Il Buddha Eterno e Primordiale, insegna la sacra Dottrina per il bene di tutti gli esseri viventi e lo fa da sempre con saggezza, compassione e misericordia; Egli è illuminato alla verità che tutte le esistenze viventi in Lui trovano la sacra Origine e Fonte della loro stessa vita; Lui incarna la Vita (giapp, inochi 生命) della vita, la sacra energia spirituale dell’Illuminazione: Namu Myoho Renge Kyo, la quale perennemente genera, anima, ama, nutre e sostiene; il Buddha Eterno e Primordiale Shakyamuni, identico al Dharma meraviglioso, è dunque Genitore che dà la vita, è Maestro che guida all’illuminazione, é il Signore dei sacri Insegnamenti; Egli appare in vari luoghi, assumendo forme e nomi diversi; dotato della vita eterna, di inauditi meriti, di amore e di compassione, Egli abbraccia tutto l’universo.

Il Bodhisattva Nichiren scrive: “Sin dall’eternità questo nostro mondo è il luogo nel quale il Buddha è coLui che ha responsabilità di aiutare gli esseri viventi. Tutte le cose che esistono sulla terra, le montagne, gli oceani, gli alberi, i verdi prati, sono i figli del Buddha Eterno e Originale Shakyamuni”.