Nissen Shonin, la Grande Guida (giapp. 開導, Kaido) della Honmon Butsuryu Shu, nasce a Kyoto il primo di aprile del 1817 e suo padre, Jōki Oji e sua madre, Sumi, gli danno il nome di Senjiro.

Sen (千). Questo kanji rappresenta il numero mille ed è spesso associato a concetti di abbondanza, longevità e potenza. Ji (次) ha diverse possibili interpretazioni ma più spesso viene usato per indicare un ordine o una sequenza, quindi potrebbe significare millesimo, nel senso di essere il millesimo nella linea familiare. Ro (郎), questo è un suffisso maschile comunemente usato per aggiungere un tocco maschile al nome e può essere tradotto come figlio. Quindi il nome Senjiro porta con sé un significato di forza, longevità e prosperità, augurando così al bambino una vita lunga e piena di successi. 

Nato in una rinomata famiglia di letterati, fin dalla sua tenera età mostrò un notevole talento nella calligrafia, nella pittura e nella poesia. All’età di dieci anni, le sue capacità, già pubblicamente riconosciute, gli guadagnarono un posto nel prestigioso Almanacco delle Arti di Kyoto. A venticinque, la sua vasta cultura gli permette di tenere lezioni su Il racconto di Genji (Genji monogatari, 源氏物語) nella prestigiosa residenza del nobile letterato Arikoto Chigusa.

All’età di ventisei anni, profondamente turbato dalla prematura scomparsa della madre, si dedica allo studio del Buddhismo, non trovando tuttavia negli insegnamenti quanto stesse cercando, per cui le sue aspirazioni spirituali vennero deluse.

Mentre continuava la sua ricerca, gestiva una scuola privata presso la quale insegnava calligrafia e poesia. Nel 1845, a ventinove anni, Nissen Shonin organizzò una sua mostra calligrafia presso il Choo-in, una sede distaccata  del tempio Honno-ji della Scuola Honmon Hokke Shu e in occasione di questo evento, ebbe l’opportunità di incontrare il reverendo Zuikoin Nichio Shuden, sacerdote Odoshi (Grande maestro, Abate) del Choon-in, che lo introdusse ai sacri insegnamenti del Sutra del Loto. Profondamente commosso da quanto appreso, Nissen Shonin decise di abbracciare con tutto il cuore la fede e presto divenne discepolo dell’Odoshi dell’Honno-ji, il reverendo Nichijo e in seguito decise di prendere i voti.

Il 28 aprile del 1848 fu ordinato dal reverendo Mujaku Nichiyo, presso il tempio Ryusen-ji a Tsuimura, sull’isola di Awaji, diventando cosi sacerdote buddhista, aveva trentadue anni.

Dopo la sua ordinazione, si dedicò all’approfondimento degli studi sul Dharma presso la Danrin, prestigiosa accademia buddhista del tempio Honko-ji ad Amagasaki.
La sua crescente ottima reputazione, provocò però invidie e gelosie, tanto da obbligarlo alla sua esclusione da essa e fu proprio questa battuta d’arresto che indusse Nissen Shonin a decidere di diffondere i sacri insegnamenti del Sutra del Loto al di fuori dei limitati e limitanti confini del Buddhismo istituzionale, dedicandosi così alla propagazione della fede tra la gente comune.

Nel 1850, una disputa dottrinale sorse all’interno della Scuola Honmon Hokke Shu presso la residenza di Miyawaki Takamatsu nella provincia di Sanuki (l’attuale prefettura di Kagawa). Il dibattito, originato da un disaccordo tra il nobile di corte Yoriake Matsudaira e il sacerdote Shushin, era incentrato sulla dottrina del Sanzu-jo-fu ovvero sul conseguimento dell’Illuminazione nei Tre Mondi inferiori di Inferno, Anime in pena e Animali.

Nella dottrina buddhista, l’ottenimento dell’Illuminazione richiede di percorrere la Via del Bodhisattva, invocando personalmente l’Odaimoku e incoraggiando gli altri a fare lo stesso. Tuttavia, all’epoca, sorse l’errata convinzione che persino gli animali, come i cani e i gatti, potessero conseguire l’Illuminazione se solo qualcuno avesse recitato il Sutra del Loto per loro conto, trasferendone ad essi i meriti. Ciò scatenò un acceso dibattito sulla legittimità di tale insegnamento e prassi. La credenza nell’illuminazione animale, sorse a causa del decadimento dottrinale presso il clero buddhista dell’epoca, che dava priorità alla celebrazione delle cerimonie funebri per i defunti, trascurando così la salvezza spirituale dei vivi. Questa deviazione dottrinale dai sacri insegnamenti del Sutra del Loto e dal Buddhismo, insegnato fedelmente da Nichiren Shonin, preoccupò molto Nissen Shonin, il quale si oppose fermamente a questa visione e prassi errata, sostenendo piuttosto la pratica personale e consapevole dell’invocazione dell’Odaimoku come la vera Via per l’Illuminazione.

Nissen Shonin insieme ai sacerdoti progressisti come Nichijo, Nichio e Nichiyo, sosteneva infatti il principio che l’Illuminazione potesse essere raggiunta solo grazie all’invocazione personale dell’Odaimoku da parte degli esseri umani. Ciò era in contrasto con la convinzione sempre più popolare che il mero trasferimento dei meriti, attraverso i servizi commemorativi, fosse sufficiente per l’Illuminazione. 

Poiché la disputa non riuscì a essere risolta all’interno della Scuola, Nissen Shonin decise di istituire l’associazione religiosa Honmon Butsuryu Ko, che precorse la Honmon Butsuryu Shu, proprio per preservare in purezza i sacri insegnamenti, trasmessi fedelmente da Nichiren Shonin e Nichiryu Shonin.

Così, il 12 gennaio 1857, Nissen Shonin istituisce formalmente l’associazione religiosa Honmon Butsuryu Ko presso la residenza del suo fedele, Asashichi Tanigawa, a Happondo, a sud di Shimmachi Takoyakushi, in Kyoto. Il movimento spirituale nascente iniziò umilmente, con solo una pochi seguaci devoti. Nonostante abbia dovuto affrontare attacchi implacabili e persecuzioni, calunnie, opposizione da parte dei vicini e del clero e persino la prigionia in tre occasioni, Nissen Shonin è rimasto fermo nella fede. Le innegabili benedizioni spirituali come pure i benefici visibili ricevuti dai suoi seguaci, hanno portato rapidamente alla crescita e all’espansione del movimento religioso.

Nel 1878, Nissen Shonin redige il testo liturgico e lo intitola Myoko Ichiza, il quale  testimonia ed esprime la dottrina autentica, che incarna i sacri insegnamenti, trasmessi fedelmente da parte di Nichiren Shonin e Nichiryu Daishonin.

Nel 1881 per le celebrazioni del 600° anniversario di Nichiren Shonin, tenutesi allo Yusei-ji, il tempio principale, partecipano 15.000 fedeli.

Nissen Shonin, nel 1883, dopo aver nominato come suo successore e Patriarca Nichimon Shonin, quale Odoshi dello Yusei-ji, si trasferisce nella sua residenza privata a Fuyacho Ayakoji, per dedicarsi alla formazione dei discepoli.


Il 17 luglio 1890, mentre era in viaggio in barca lungo il fiume Yodo, per raggiungere il Dojo a Osaka, Nissen Shonin si fermò a riposare presso la casa da tè di Iroku Morita a Moriguchi, in cerca di fresco, a causa della calura del mezzogiorno. Con l’avvicinarsi della sera, i segni del suo imminente passare oltre divennero palesi. Alle 17:25 circa, in uno stato di serena compostezza, entrò nel Parinirvana, all’età di 74 anni. Le sue spoglie furono traslate presso il Tamae Dojo, dove fu solennemente celebrata la veglia funebre e il 5 di agosto, hanno poi avuto luogo le esequie presso lo Yusei-ji, a cui hanno partecipato oltre 2.000 persone.